Il ministero straordinario della Comunione
Con un’apposita Istruzione della S. Congregazione per i sacramenti del 23 gennaio 1972, dal titolo Immensae caritatis, Paolo VI ha istituito questo speciale servizio.
1. Significato del ministero straordinario
E’ un incarico straordinario, non permanente, concesso in relazione a particolari e vere necessità di situazione, di tempi e di persone”. (EM, 66).
a) Questo ministero istituito è un’ulteriore prova della sollecitudine della Chiesa, nei confronti di tutti i fedeli, e soprattutto dei malati, degli anziani e di quanti sono impediti di partecipare alla Messa, per consentire più facilmente, anche ad essi, di partecipare pienamente al sacrificio di Cristo e ai suoi frutti salvifici con la Comunione; di conseguenza, anche per facilitare l’adorazione e il culto eucaristico in quei luoghi in cui non è facile avere a disposizione un sacerdote o un diacono per l’esposizione del SS.mo Sacramento.
Il testo dell’Istruzione Immensae caritatis recita:
“Si danno circostanze diverse nelle quali può mancare la disponibilità di un numero sufficiente di ministri per la distribuzione della santa Comunione:
– durante la Messa, a motivo di un grande affollamento di fedeli, o per qualche particolare difficoltà in cui venga a trovarsi il celebrante;
– fuori della Messa, allorché è difficile, per la distanza, recare la s. Comunione, soprattutto in forma di Viatico, a malati in pericolo di morte, o quando il numero stesso dei malati, specialmente negli ospedali o nelle case di cura, esige la presenza di un certo numero di ministri.
Ora, perché non restino privi dell’aiuto e del conforto di questo sacramento i fedeli che, in stato di grazia e animati da buone disposizioni, desiderano partecipare al banchetto eucaristico, il Sommo Pontefice ha ritenuto opportuno costituire dei ministri straordinari che possano comunicar se stessi e gli altri fedeli“.
A1) La Comunione ai malati
Portare la Comunione ai malati era finora non solo un dovere, ma anche un compito proprio del parroco. L’istituzione dei ministri straordinari e il loro ministero consente di intensificare il rapporto comunità cristiana e infermi, rapporto che è incentrato sull’Eucaristia, e riportarlo nel suo alveo originario e più caratteristico, quello appunto del giorno del Signore, che è anche giorno della Chiesa e della carità fraterna. La visita agli infermi e anziani da parte del ministro straordinario, per recare loro il conforto dell’Eucaristia, costituisce una forma e un momento prezioso di evangelizzazione vera e propria, sia nei confronti dei malati che dei familiari e di quanti li assistono.
A2) L’esposizione del Santissimo Sacramento
Ministro ordinario dell’esposizione del Santissimo Sacramento è il diacono o il presbitero che, al termine dell’adorazione, imparte con il Sacramento stesso la benedizione al popolo. In mancanza del diacono o del sacerdote o in caso di un legittimo impedimento possono esporre pubblicamente all’adorazione dei fedeli la SS. ma Eucaristia, e poi riporla, naturalmente senza dare la benedizione, anche l’accolito o il ministro straordinario della santa Comunione.
Questa facoltà concessa ai ministri straordinari, anche se non è esplicitamente contemplata nell’Istruzione Immensae caritatis, è implicita nel ministero da essi compiuto.
A3) La facoltà di comunicarsi
L’Istruzione Immensae caritatis ricorda al primo posto, tra le facoltà del ministro straordinario, quella che egli “possa cibarsi direttamente del pane del cielo” (n. 2,1).